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Nella nostra società la bellezza va cancellata, giacché presuppone qualità, impegno. Per non parlare del fatto che i nostri musei sono un esempio incontestabile del primato italiano in ogni settore, o quasi, della conoscenza. Inoltre, sembra sempre di più che una certa mentalità incoraggi a non far conoscere l'Italia e i suoi tanti tesori; sia quelli meno noti, sia quelli celebri, a partire dai suoi musei. In primis, nel negare la netta superiorità dei Musei Vaticani sul Louvre, per proseguire col divulgare il messaggio corruttore che questi non siano Italia, che non facciano quindi parte della nostra storia e ricchezza. Con questo libro si intende difendere la bellezza, la quale, nella prospettiva dell'autore, per essere vera non può che essere antimoderna, perciò in contrasto col nichilismo spirituale tipico della era attuale; nonché rettificare le solite generalizzazioni giornalistiche di chi commenta senza avere una adeguata competenza specifica. Nel fornire vari spunti di riflessione sui musei e i beni culturali, ci si augura che il lettore si persuada definitivamente di vivere nel più bel paese del mondo, e non a mo' di slogan, come avviene puntualmente nel dibattito politico-culturale italiano.